Perugia: benzinaio patteggia la pena per bancarotta fraudolenta
Un imprenditore di 67 anni, gestore di un impianto di carburante a Perugia, ha patteggiato una condanna a un anno e otto mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. L’accordo con la Procura è stato confermato davanti al giudice Angela Avila.
Secondo le indagini condotte dal pubblico ministero Mara Pucci, l’imprenditore, socio amministratore di una società fallita nel dicembre 2019, non avrebbe tenuto la contabilità correttamente, impedendo così di ricostruire il patrimonio aziendale. In particolare, tra aprile 2018 e dicembre 2019, non sono stati prodotti documenti contabili né fatture o estratti conto bancari.
Tra le irregolarità accertate, anche l’inserimento di dati non veritieri: ad esempio, il valore delle rimanenze di magazzino risultava invariato per tre anni consecutivi (66.000 euro), ma al momento del fallimento non sono stati trovati beni corrispondenti. Ulteriori anomalie riguardavano il saldo cassa (62.000 euro non coerenti) e crediti inesistenti per 58.000 euro.
Infine, è stato contestato anche l’uso personale di risorse aziendali: prelievi di carburante per 6.500 euro tra il 2016 e il 2017, in anni in cui la società era già in forte perdita. “