Accise carburanti: scatta l’adeguamento fiscale, aumenti sul gasolio e riduzione sulla benzina. ANGAC: “Serve chiarezza, i Gestori non siano il bersaglio finale”
Da oggi, giovedì 15 maggio 2025, entra ufficialmente in vigore il decreto interministeriale che rimodula le accise sui carburanti, nell’ambito della riforma fiscale collegata agli obiettivi ambientali del PNRR. La misura, che avvia un processo di allineamento progressivo tra benzina e gasolio, avrà effetti diretti su prezzi, dinamiche di vendita e sulla gestione quotidiana dei punti vendita.
Nel dettaglio:
• Benzina: accisa ridotta da 72,84 a 71,34 cent/litro (-1,5 cent)
• Gasolio: accisa aumentata da 61,74 a 63,24 cent/litro (+1,5 cent)
Il provvedimento rappresenta il primo passo verso l’obiettivo di equiparare le aliquote entro il 2029, nell’ambito della strategia di eliminazione dei cosiddetti Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD). L’extragettito stimato (circa un miliardo di euro) verrà destinato al Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, con l’intento di finanziare il rinnovo contrattuale del comparto.
Il criterio adottato si basa sull’andamento dei prezzi medi al consumo nei due mesi precedenti: secondo i dati riportati, i prezzi medi di benzina e gasolio sono calati rispettivamente del 3,75% e 3,87% rispetto alla media 2024, elemento che ha giustificato – secondo i Ministeri firmatari – l’intervento su entrambi i carburanti.
ANGAC esprime preoccupazione per l’effetto immediato della misura sui Gestori, chiamati ancora una volta a gestire ricadute operative e commerciali senza essere minimamente coinvolti nei processi decisionali. Oltre al delicato tema delle giacenze e dei listini – da monitorare attentamente per evitare perdite e contenziosi – permane l’incertezza sulla percezione del cliente finale, spesso disorientato da ritocchi frequenti e asimmetrici dei prezzi.
Il nostro appello è chiaro: nessuna transizione, per quanto nobile negli intenti, può essere sostenibile se scaricata sulle spalle di chi gestisce, ogni giorno, la relazione col pubblico. La revisione delle accise non può trasformarsi in un nuovo terreno di frizione tra Stato, compagnie e rete di distribuzione.
ANGAC continuerà a vigilare sull’applicazione concreta del provvedimento, raccogliendo eventuali segnalazioni e problematiche da parte dei Gestori, e si riserva di attivare ogni strumento utile per tutelare la categoria.