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EG CAMBIA LE REGOLE IN CORSA: IMPOSIZIONE DI DROP E GIORNI FISSI DI CONSEGNA. UN ATTACCO FRONTALE ALLA SOSTENIBILITÀ DELLE GESTIONI

10 Giugno 2025 – ANGAC – Conf. PMI ITALIA

Mentre le Associazioni dei Gestori attendevano da EG Italia risposte concrete e un confronto serio sulle crescenti criticità della rete, l’Azienda ha deciso di giocare a carte scoperte: nessun dialogo, nessun ascolto, solo diktat.
EG ha infatti imposto – in modo unilaterale e arrogante – un aumento dei quantitativi minimi ordinabili (DROP) e l’introduzione di giorni fissi obbligatori per la consegna del carburante. Una mossa che ignora completamente la realtà operativa delle gestioni, già stremate da margini ridotti e da una burocrazia strangolante.
Le prime segnalazioni arrivano dalla zona rifornita dalla base di carico di Taranto, ma è chiaro a tutti che si tratta solo dell’inizio di una strategia più ampia e aggressiva, mascherata da “ottimizzazione logistica”. Un trucco maldestro per scaricare i costi di filiera sulle spalle dei Gestori, senza alcuna assunzione di responsabilità da parte della compagnia.
Dietro queste manovre, si intravede un tentativo subdolo di forzare il passaggio alla commissione, trasformando un rapporto d’impresa in una forma di sottomissione commerciale. ANGAC lo denuncia con forza: questa non è riorganizzazione, è prevaricazione.
Non è un caso che anche Faib, Fegica e Figisc abbiano già messo EG formalmente in mora, sospendendo l’applicazione dell’accordo collettivo. Perché un accordo non si può applicare “a fasi alterne”, solo quando fa comodo alla compagnia. E non si può pretendere rispetto, quando si calpestano ogni giorno i diritti e la dignità di chi tiene in piedi la rete.
A partire da lunedì 16 giugno, ANGAC invita tutti i Gestori a:
🔺 Determinare liberamente il prezzo al pubblico, in funzione della reale sostenibilità economica;
🔺 Rifiutare categoricamente i DROP imposti, ricordando che non sono vincolanti né previsti da alcuna norma o accordo collettivo;
🔺 Segnalare ogni abuso, imposizione o variazione unilaterale ricevuta da EG;
🔺 Ordinare solo ciò che serve, secondo le reali esigenze del punto vendita, senza subire pressioni o ricatti.
Ricordiamo che i minimi ordinabili – in origine – erano frutto di accordi specifici tra le parti, calibrati su capacità di stoccaggio e volumi reali. Imposizioni a posteriori, senza aggiornamenti né consultazione, sono illegittime e inaccettabili.
ANGAC ribadisce il suo impegno totale al fianco dei Gestori: non sarete lasciati soli.
Se EG pensa di poter continuare a governare la rete con imposizioni unilaterali, si sbaglia di grosso. La nostra categoria non si piega, reagisce.
Difendere la sostenibilità di ogni singola gestione è una battaglia che non possiamo più rimandare.

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