Petrolio ai minimi dal 2021, ma le compagnie rallentano il calo dei prezzi alla pompa. ANGAC: “Serve più trasparenza”
Il prezzo del petrolio continua a scendere e ha toccato i livelli più bassi da febbraio 2021. Il WTI è sceso sotto i 56 dollari al barile, mentre il Brent è arrivato a 59 dollari. Le cause principali sono l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e l’aumento della produzione di petrolio da parte dell’OPEC+.
La Cina ha reagito ai nuovi dazi imposti dagli USA con tariffe fino all’84% sui prodotti americani. Questo ha creato timori su una possibile recessione globale e ha spinto in basso la domanda di petrolio. Secondo Societe Generale, se la situazione peggiora, il prezzo del petrolio potrebbe scendere fino a 50 dollari al barile entro fine anno.
Nel frattempo, però, le compagnie petrolifere stanno rallentando l’adeguamento dei prezzi alla pompa. Nonostante il crollo delle quotazioni internazionali, in molti casi i ribassi nei distributori arrivano in ritardo o in misura ridotta.
ANGAC esprime forte preoccupazione: “Quando il prezzo del petrolio sale, i listini aumentano subito. Ma quando cala, i ribassi sono lenti e spesso insufficienti. Questo danneggia i gestori, che si trovano schiacciati tra clienti che chiedono prezzi più bassi e compagnie che non adeguano i margini in tempo reale. Serve maggiore trasparenza e un meccanismo più equo per il calcolo dei prezzi.”
Anche le scorte di greggio negli USA sono aumentate, segno che l’offerta è abbondante. Le aziende energetiche americane sono in difficoltà, perché con prezzi sotto i 56 dollari molti produttori non riescono nemmeno a coprire i costi.
Nel frattempo, l’Europa e in particolare l’Italia ha rafforzato le sue fonti energetiche alternative, grazie al Piano Mattei e agli accordi con Paesi africani e mediorientali, come Egitto, Emirati e Libia.
Il mercato è instabile, ma i prezzi alla pompa devono riflettere più velocemente le reali quotazioni del petrolio. I gestori chiedono chiarezza e regole giuste. ANGAC continuerà a vigilare e a difendere gli interessi della categoria.