Carburanti: Basta colpevolizzare i gestori. I veri responsabili dei rincari sono le compagnie
In un momento in cui il prezzo dei carburanti torna a salire, accendendo l’ennesimo dibattito mediatico e popolare, l’ANGAC – Conf. PMI ITALIA – intende ribadire con forza un principio tanto semplice quanto spesso ignorato: i prezzi alla pompa non li decidono i gestori, ma le compagnie petrolifere.
È una verità elementare, ma troppo spesso offuscata da una narrazione distorta, che mira a scaricare sui piccoli operatori – i gestori degli impianti – le responsabilità di scelte commerciali e finanziarie altrui.
I gestori non sono speculatori: sono lavoratori.
Vincolati da contratti di fornitura rigidi e unilaterali, non hanno alcun potere di determinare il prezzo finale al pubblico. Lo stesso margine lordo che incassano per ogni litro venduto – pochi centesimi – rimane invariato anche quando il carburante aumenta di 20, 30 o 50 centesimi. Il risultato? Meno vendite, meno guadagni, e una sostenibilità economica sempre più a rischio.
Le fluttuazioni dei prezzi alla pompa dipendono da fattori globali (guerre, crisi geopolitiche, speculazioni finanziarie) e da politiche commerciali decise nelle sedi centrali delle compagnie.
Attribuire la colpa ai gestori è comodo, ma è falso.
Chiediamo ai media e alle istituzioni di essere più onesti e trasparenti nella comunicazione. I cittadini hanno il diritto di conoscere come realmente funziona la filiera dei carburanti. Hanno il diritto di sapere chi incassa e chi lavora, chi decide e chi subisce.
ANGAC fa proprio l’appello già lanciato da altre sigle: è tempo di ristabilire la verità.
Basta usare i gestori come parafulmini. La dignità del lavoro va rispettata, anche sotto un’insegna petrolifera.