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QUANDO UN ACCORDO COMMERCIALE HA LA PRESUNZIONE DI SOSTITUIRE O TRAVALICARE LE COMPETENZE ISTITUZIONALI.

Oggi, in un momento particolare nel nostro settore, s’intravedono iniziative poco chiare e confuse su come mettere le basi in prospettiva del cambiamento nel settore dettato soprattutto dalla transizione energetica.

Noi di 𝗔𝗡𝗚𝗔𝗖 intravediamo fughe in avanti all’interno di pseudo accordi commerciali tra compagnie e sigle storiche, per ultimo quello 𝗞𝗨𝗣𝗜𝗧 con faib, figisc e Fegica che, anche stavolta, omettono di condividere con 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗘 le altre sigle e associazioni che rappresentano i gestori non aderenti alle sigle firmatarie.

Le tre sigle si arrogano un diritto di rappresentanza erga omnes.

Tali accordi tutto hanno all’infuori del traghettare una categoria al nuovo cambiamento, ma che purtroppo in forme camuffate e/o opportunistiche, servono per mantenere uno status quo in relazione alle normative esistenti che fino ad oggi sotto gli occhi di tutti non hanno portato alcunché per la crescita del settore.

Anzi in taluni accordi è evidente che prevale l’aspetto commerciale delle singole compagnie petrolifere con la complicità delle sigle storiche, sull’interesse del collettivo e sul perseguimento di una crescita omogenea e standard di un’eventuale nuova figura professionale che rientra con requisiti oggettivi e soggettivi nell’affrontare le nuove sfide del mercato.

𝗔𝗡𝗚𝗔𝗖 non intende rinunciare alla propria posizione in merito, cioè quella del rispetto alle istituzioni competenti su cui demandare il compito di mettere le basi a una nuova normativa di riferimento; inoltre rivendica che l’unico garante per la tutela occupazionale sono le autorità competenti, 𝗚𝗢𝗩𝗘𝗥𝗡𝗢 e 𝗠𝗔𝗚𝗜𝗦𝗧𝗥𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔;

le mediazioni tra soggetti ormai sono superate visti i trascorsi.

Sono solo un esca.

Pertanto s’ invitano tutti gli attori del comparto a evitare queste inutili fughe in avanti e contribuire, all’interno dei tavoli prossimi presso le istituzioni, alla stesura di una normativa più congrua e più rispondente alle esigenze del comparto.

Contestualmente si invitano le istituzioni ( Governo) e principalmente Mise e Mite a rivendicare le proprie potestà al fine di evitare una frammentazione di un comparto disomogenea e pericolosa per il mantenimento occupazionale.

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