Lettere dei Gestori

CARTELLO PREZZI MEDI, una babele evitabile:

Già la premessa non avrebbe fatto presagire a nulla di buono, “legge anti furbetti”.
Questo è stato l’incipit del nuovo decreto legge che introduce l’obbligo di esposizione del CARTELLO PREZZI MEDI da parte dei Gestori Carburante.
Era Gennaio 2023, quando fu abrogata la seconda parte dello sconto sulle accise, introdotta per far fronte ad una impennata dei costi carburante; i moti di protesta dei cittadini ed in particolare degli automobilisti si fecero rumorosi.
E fu allora che nacque
l’acuta intuizione, da parte del governo, che per fermare l’aumento dei prezzi carburanti bisognava monitorare quei furbetti dei benzinai, a loro dire responsabili dell’aumento dei prezzi. Ahahaha 🤣🤣🤣
Mi scuserete se ho aggiunto la risata ma non ho trovato altro modo per reagire a tale cazzata
Lo so, lo so, le parolacce non si dicono e vi prometto che poi le cancello.
Comunque…superata la premessa, siamo entrati nel vivo delle misure per contrastare quei “furbetti” dei benzinai.
Quale potrebbe essere la giusta punizione?
OGNI GIORNO, I BENZINAI ITALIANI DOVRANNO ESPORRE IL PREZZO MEDIO REGIONALE, così gli automobilisti potranno individuare subito il malefico autore dell’aumento dei prezzi e, se non dovessero attenersi all’obbligo, applicheremo una salatissima ammenda. 🤣🤣🤣, non ci posso credere!
Se non fosse vero potrei pensare che tutto ciò sia frutto di una fantasiosa quanto ignorante mente.
A tal proposito sarei curioso di conoscere quello scrigno di sapienza a cui è balenata questa idea.
Un po’ lo immagino: abbastanza giovane, di professione stagista, camicia bianca aderente, bottone del colletto slacciato, cravatta stretta e nera, allentata al collo (fa chic), pantaloni neri, scarpe in cuoio nere, in pratica la divisa del perfetto imbecille.
Tornando alla cruda realtà e acquisito l’obbligo ai benzinai, sono sorte alcune legittime domande:
“Ma quando l’impianto è chiuso per riposo cosa si farà? e se siamo in ferie o ammalati?”
Con tono grave e supponente ci è stato risposto che il tutto sarebbe stato demandato alla pubblicazione di una circolare esplicativa.
Quando una legge necessita di una circolare esplicativa è di per se una cattiva legge.
E finalmente siamo arrivati alla famosa circolare, pubblicata qualche giorno fa.
Un pezzo di carta indegno di una democrazia evoluta come la nostra.
Giri di parole che non esplicano nulla o molto poco e che vorrebbero regolamentare un lavoro che non si conosce.
Una bizzarra visione di un settore, quello della carbodistribuzione, che risulta essere anonimo e che qualche strano burocrate intenderebbe organizzare.
Potere dei tempi e di una supponenza diffusa, queste, in fondo, sono le ragioni del declino delle professioni e del lavoro.

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