Franco Cerasoli
Dobbiamo, a mio avviso, smetterla di essere la parte passiva della problematica, con cui, quotidianamente i gestori devono far fronte alle molteplice incombenze a cui dobbiamo adempiere, ancor prima di aprire le nostre attività.
Ora, alcune sigle, quelle che hanno indetto lo sciopero, di cui rispetto la loro decisione, ma non la condivido, vogliono far credere che con questo sciopero, migliorerà la nostra situazione.
Bene, sempre a mio avviso, queste associazioni, non vogliono inimicarsi le compagnie petrolifere, con cui hanno sempre siglato accordi che, nel corso dei anni sono passati, dal cedere il prezzo, che con tanta fatica avevamo in mano, fino agli attuali 4 centesimi al litro, decisamente insufficiente per portare avanti la nostra attività.
Angac, per evidenziare lo stato di sofferenza delle gestione, ha chiesto al tavolo tecnico, che, oltre al prezzo medio regionale, venga esposto il prezzo con cui le compagnie ci cedono il prodotto.
Così facendo, smonteremo, una volta per tutte, questo sistema contorto, arcaico e controproducente.
Smettiamola di essere le pedine sacrificale e dimostriamo le nostre capacità propositive e, soprattutto, innovative e lungimiranti.
Tutte le proposte e osservazione, che possono migliorare la nostra situazione, saranno ben accolte e valutate, insieme, attentamente.
ASTENERSI GLI “SPECIALISTI” “COMMARI” “CHATTISTI”. in questo momento ci vuole calma e serietà
Franco Cerasoli direttivo nazionale Angac