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LA FAVOLA DI PINOCCHIO!

COMUNICATO STAMPA

   Questo comunicato nasce dall’esigenza di far sentire la voce critica di ANGAC in un momento molto particolare per la nostra categoria.

    Assistiamo ad un tardivo interesse delle Istituzioni nei confronti del mondo della distribuzione del carburante che, nel nome della tutela del consumatore, hanno intrapreso una ristrutturazione della rete che di fatto agevola esclusivamente le sole Compagnie , consolidandone la loro posizione già dominante.

    Un momento in cui le grandi compagnie hanno abbandonato la via della contrattazione e concertazione per imporre unilateralmente le loro scelte e determinazioni contrattuali e commerciali .

    In tempi non sospetti ANGAC ha sempre denunciato gli abusi delle Compagnie perpetrati nei confronti della categoria dei Gestori con la colpevole compiacenza ed avallo delle sigle storiche che, forti di “ sovrastimati” risultati raggiunti in tempi oramai lontanissimi – a tutt’oggi  proclamati in un delirio di autoreferenzialità – e di un sistema normativo lacunoso in tema di contrattazione e rappresentatività , hanno – con la sottoscrizione di accordi scellerati – di fatto consegnato la categoria alla mercè dei potenti gruppi petroliferi .

    Ma oggi lo scenario è divenuto ancor più tragico e sconfortante: la Petrolifera più importante ha deciso di fare a meno della “ complicità storica” delle sigle che si autoproclamano maggiormente rappresentative a gran voce, forse per non ascoltare il rumore del malcontento di chi ha smesso di credere in loro,  per imporre una nuova forma di regolamentazione del rapporto contrattuale con il Gestore che di fatto ne sancisce l’assoluta subordinazione riducendolo a semplice  prestatore di manodopera, un manovale della benzina.

    Il tutto evitando il confronto con quelle rappresentanze sindacali che fino ad ieri accondiscendevano ed oggi insorgono non tanto per i nostri diritti violati ma per il semplice fatto che ne è stata decretata la loro fine non essendo esse più meritevoli di considerazione.

    Gli accordi collettivi non servono più e diventa uno spreco inutile praticarli e ricercarne la condivisione con quelle sigle che in passato ne hanno prestato il loro consenso all’accettazione e recepimento, anche se tali accordi apparissero da subito per quello che poi si no rivelati e cioè pregiudizievoli e dannosi per la nostra categoria.

Oramai la Compagnia con artifizi giuridici ed espedienti contrattuali tratta direttamente con il Gestore,  proponendogli  sotto le mentite spoglie di una possibilità di cambiamento e miglioramento della propria condizione una schema contrattuale finalizzato all’acquisizione della sua sola manodopera .

Ora che il Gestore sia un lavoratore subordinato della Compagnia a noi di ANGAC non dispiace se la subordinazione di fatto sia accompagnata dall’applicazione di tutte quelle tutele e garanzie proprie del lavoro subordinato.

Quando noi parlavamo – anche ai tavoli ministeriali a cui abbiamo partecipato – di un riforma del sistema della contrattualistica, con superamento dello schema fallimentare del comodato petrolifero, della contrattazione e della rappresentatività venivamo considerati come visionari, deliranti, scappati di casa , rivoltosi e rabbiosi .

Siamo stati derisi e criticati per aver creduto in una linea  fatta di critica politica, azione sindacale, tutela legale e contrapposizione giudiziaria perseguendola tenacemente da sempre proprio per contrastare abusi e compiacenze.

Oggi riteniamo che il caporalato petrolifero, non solo un nostro slogan premonitore ma espressione riassuntiva della nostra infelice condizione,  vada più che mai contrastato con la revisione totale ed epocale delle normativa oramai inadatta e vetusta della contrattualistica , della contrattazione e della rappresentanza alla luce del fallimento dell’azione delle sigle storiche.

E’ tempo che il Gestore sia considerato, rispettato e tutelato per la sua reale natura e condizione … quella di lavoratore, con tutti i diritti , prerogative e soprattutto dignità e valore che ne conseguono.

Noi di ANGAC oggi, lontani dal coro di voci isteriche e strepitanti , abbiano deciso di condurre questa nostra personale battaglia ..a testa alta e schiena dritta

Li, 11/05/2024                                         Il presidente

                                                                Balia Giuseppe

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