Senza categoria

La grande sofferenza era già nota nel 2009.

Nella seduta dell X Commissione al Senato del 10 giugno 2009 si era già consapevoli che il margine era esiguo.

Già nel 2009 era nota la grande sofferenza, della categoria, l’unica ad aver “rinunciato volontariamente”, ovvero ad essersi trovata legata ad accordi che hanno fissato un prezzo massimo di vendita, sacrificando la libertà del gestore. Così infatti ammettevano i sindacati di categoria, consapevoli del margine esiguo e che il prezzo massimo in realtà vero e proprio prezzo imposto che il gestore non può superare, a pena della decadenza del contratto.

Nel 2009 lavoriamo ancora con gli stessi margini di guadagno che avevamo all’epoca della lira.” e ancora “La nostra categoria è in grande sofferenza perchè sta lavorando con gli stessi margini di guadagno di quattro o cinque anni fa”. Invece non solo non sono aumentati rispetto alla lira, ma sono stati addirittura dimezzati.

Domanda: “Mi chiedo come faccia la singola pompa di benzina a sopravvivere con margini così esigui…


Il prezzo consigliato è un prezzo imposto a tutti gli effetti.

Il titolare del prezzo finale in tutti i settori, è il rivenditore finale, tranne che nel settore carburanti, poichè la fissazione del prezzo è stata ceduta con intenzione di regalar generosamente alle compagnie.

Con il “prezzo massimo” la compagnia diventa padrona del prezzo e il gestore è obbligato ad applicarlo, a pena di sanzioni e della rescissione del contratto.

“….

Risposta: perché non c’è altro tipo di lavoro.

Il testo integrale della relazione alla X Commissione al Senato lo trovate qui:  http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/213580.pdf

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