Comunicati

E’ l’𝗔ngac/Confsal a prendere in mano la bandiera dei benzinai italiani: mobilitazione per i rimborsi delle accise e richiesta di unità di intenti con le altre sigle sindacali.

Mobilitazione come arma per ottenere una parte di quelli che l’𝗔ngac/Confsal, in un comunicato, ritiene dei diritti incancellabili della categoria dei benzinai. E lo chiede a tutti i gestori, anche a quelli che fatto parte di altre organizzazioni: “Vogliamo riconquistare il proprio ruolo che continuamente viene calpestato e neutralizzato”. L’𝗔ngac/Confsal considera un assordante silenzio dell’Agenzia delle Dogane circa i rimborsi dovuti, decide di muoversi a tutela della categoria cominciando a farsi promotrice di un 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝘀𝗼 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗿𝗶𝗺𝗯𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗰𝗰𝗶𝘀𝗲 e mette in campo anche un avvocato per una tutela legale facendosi carico delle spese. Tutto questo perché 𝗔𝗻𝗴𝗮𝗰 intende tutelare i diritti dei propri iscritti in ogni sede e con ogni modalità. L’iniziativa rappresenta la possibilità di offrire un aiuto concreto ad una categoria oggi più che mai ignorata e vessata.
I benzinai sono configurati come Servizio di pubblica utilità e/o necessità, ovvero un’Attività esercitata da privati, in nome e per conto proprio, diretta a soddisfare un bisogno o un interesse pubblico e per questo sottoposta a controllo da parte dello Stato, garantendo il presidio sul territorio italiano.
Anche nel periodo della pandemia tutti i gestori sono rimasti aperti, rischiando la vita, per garantire il rifornimento alle ambulanze ai medici forze dell’ordine ecc. Inoltre i gestori possono essere chiamati anche come esattori dello stato, in quanto incassano per ogni litro di carburante Iva e accise per conto dello stato.
Le cronache negli anni hanno sempre evidenziato come questa categoria è fortemente esposta a furti e rapine e molti gestori hanno perso la vita. I gestori si sono sempre responsabilmente adoperati nei confronti dell’utenza nel dare assistenza, informazioni, e sicurezza nell’espletamento del proprio lavoro.
Purtroppo oggi questa categoria è sotto attacco, è usata da una certa stampa come l’agnello sacrificale e sulla quale puntare il mirino delle speculazioni, disorientando l’opinione pubblica, distorcendo la verità.
Il governo non fa nulla per difendere la categoria, anzi sta facendo di tutto per estrometterla, sia con i programmi dettati dalla transizione energetica, dove ancora non è chiaro il futuro per questa categoria, sia per l’indifferenza dimostrata in merito al grido d’allarme continuo e le denunce da parte delle associazioni di categoria ( contratti illegali, accordi commerciali non più remunerativi, mancati rimborsi anticipazione accise, prezzi non concorrenziali, disparità di trattamento, mancato rispetto delle normative sulla concorrenza, commissione su carte di credito, oneri esosi su adeguamenti in relazione alla digitalizzazione, aumento bollette ecc).
È una situazione non più sostenibile, i gestori in tutta Italia sono in fibrillazione ed hanno bisogno di risposte urgenti.

corrieredelleconomia.it

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