Lettere dei Gestori

« Mi sono vergognato di me stesso quando ho capito che la vita è una festa in maschera ed io vi ho partecipato con la mia vera faccia. »

Franz Kafka, “La Metamorfosi”

Chi non mi conosce, il sottoscritto nel suo trascorso ha militato nelle associazioni di categoria figisc e Fegica con ruoli di responsabilità e rilievo, ho creduto in figisc solo nel periodo del grande presidente nazionale Ottorino Millo unico che ha combattuto per il bene della categoria , che ha avuto la lungimiranza di capire l’importanza della carta bollata per la risoluzione delle controversie, successivamente il vuoto con presidenti nazionali che avevano altri interessi, a quel punto mi sono reso conto che non mi sentivo rappresentato e mi sono dimesso pur avendo incarichi istituzionali all’interno di Confcommercio.

In Fegica sono stato affascinato dal grande maestro Roberto Di Vincenzo, la sua preparazione la sua esperienza nulla da eccepire.

Ma purtroppo negli ultimi anni Fegica ha dovuto accodarsi alle esigenze del sistema per la sopravvivenza.

Il mondo della associazionismo è un mondo complesso, oggi più di ieri intravediamo una società apatica e indifferente, che mira tutto sull egoismo personale tralasciando l’importante aspetto che è il “noi“ sostituendolo con “l’io” .

Così facendo purtroppo sta venendo meno il principio di Unione, solidarietà e collaborazione tra colleghi.

Così perdiamo tutti e non ci rendiamo conto.

Ultimamente intravedo accordi commerciali che nulla hanno a che fare con una crescita di settore, ma vedo l’astuzia dei firmatari insieme alle petrolifere che con giochetti di parole e false illusioni stanno portando la categoria allo sbando rendendo i gestori ostaggi di obbligazioni che nulla hanno a che vedere con una figura libera e imprenditoriale.

Scusate lo sfogo grazie per l’attenzione.

Ah per vostra conoscenza oggi credo in Angac

Auguri a tutti voi

G.G.

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