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Il margine gestore negli anni.

Il margine gestore negli anni ha subito un drastico dimezzamento.

Il margine gestore ha subito drastiche riduzioni dovute agli accordi collettivi di categoria che nel tempo hanno ridotto progressivamente il margine lordo fisso pro-litro, sino al suo dimezzamento. Il margine divenuto imposto con la cessione della fissazione del prezzo di vendita nel potere esclusivo delle compagnie petrolifere, consegna i gestori totalmente subalterni e schiavi delle stesse. Nonostante fossero chiare le difficoltà della categoria, manifestamente ammesse anche dalle associazioni maggiormente rappresentative, le stesse hanno continuato a firmare accordi al ribasso e con un carico sempre maggiore degli adempimenti e dei costi, in capo al gestore. Si è passati dalle vecchie 100 lire, corrispondenti a 5,2 centesimi di euro, ai 4,5 centesimi del 2011, e poi ancora a 3,6 centesimi per arrivare agli attuali 2,5 centesimi medi lordi attuali.

Il margine è pro-litro fisso, cioè resta invariato anche se il prezzo si vendita della benzina è 1 euro o aumenta a 2 euro al litro. E’ facile capire che i gestori, non avendo alcun potere di modificare il prezzo al pubblico, subiscono la predominanza delle decisioni della fissazione del prezzo lasciato nella potestà totale esercitata arbitrariamente e ad insindacabile dominio della compagnia. Un prezzo di vendita basso e concorrenziale aumenta le vendite dei gestori, al contrario un prezzo di vendita troppo caro, mette fuori mercato il gestore, e qualora inviso alla compagnia, diventa una facile arma per estrometterlo dalla gestione, a causa delle ridotte vendite, ma non altrettanto dei costi fissi imprescindibili che lo costringerebbero in breve al fallimento.

Il margine è lordo, e togliendo tutti i costi obbligatori, al gestore restano pochi euro all’ora, un vero e proprio sfruttamento……

In queste condizioni è chiaro che il gestore è imprenditore per quanto riguarda i costi e gli oneri di gestione con conseguenze anche penali, e totalmente dipendente per quanto riguarda i ricavi definiti dagli acquisti a prezzi imposti e dall’obbligo di rivendere ai prezzi imposti decisi arbitrariamente dalle compagnie petrolifere, unica categoria ad aver ceduto i propri diritti, tramite la contrattazione collettiva, per finire nella drammatica situazione palesemente nota, nonostante la si voglia far tacere.

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