Il paradosso.
Come la Compagnia guadagna lo stesso pur vendendo niente (o quasi).
Sarà capitato a tutti di trovare distributori carburanti con un prezzo eccessivamente fuori mercato, e di aver pensato “che cari…”, per non dir altro.
Non tutti sanno però che il prezzo della benzina alla pompa è imposto dalla compagnia petrolifera, che si appropria della maggiorazione lasciando al gestore solo un esiguo margine fisso lordo mediamente di 3 centesimi.
E’ chiaro che un prezzo esagerato diventa meno attrattivo per i clienti che preferiscono recarsi in un altro distributore con prezzi più economici.
In questo modo il gestore perde clienti e guadagno, essendo il suo margine fisso pro litro, proporzionale ai litri venduti. La compagnia ha uguale guadagno pur riducendo i litri venduti.
Il prezzo stabilito insindacabilmente, senza nessun limite istituzionale e senza nessuna vigilanza o controllo, è un’arma lasciata liberamente nelle mani delle compagnie che possono decidere le sorti di ogni impianto semplicemente aumentando il prezzo ai gestori dissenzienti.
Ma soprattutto senza controllo, le compagnie sono poche, e possono accordarsi sul prezzo, tenendo artificiosamente alti prezzi a discapito di tutti.
Per questo motivo nelle zone periferiche o con poca concorrenza i prezzi sono salati.
Chi perde oltre al gestore sono gli automobilisti costretti ad acquistare a prezzi anche di molto superiori.