Comunicati

LO SCIOPERO FARSA È STATO REVOCATO.
LA SCONFITTA DELLE SIGLE STORICHE FAIB FEGICA E FIGISC.

Un po’ di storia:
Angac dopo il tavolo tecnico del 19/01/2023 aveva dichiarato:
“Al tavolo tecnico odierno il governo manifesta il suo interessamento sulla questione prezzo di cessione da noi sollevata.
Difatti essa sarà oggetto di più approfondita valutazione e disamina in apposito tavolo tecnico che vedrà la partecipazione di tutti i protagonisti del settore.
Esprimiamo soddisfazione per le riduzioni delle sanzioni da noi richieste unitamente alle altre rappresentanze dei gestori visto che il governo alleggerisce le misure. L’obbligo di comunicazione dei prezzi sarà settimanale e non più giornaliero. Esercizi chiusi dopo 4 inadempienze in un mese e sanzioni non più fino a 6.000 euro ma da 200 a 800 euro.
Attendiamo altri ulteriori ed eventuali correttivi da adottarsi in sede di conversione del decreto in seno all’assemblea parlamentare, confidando nel recepimento delle nostre istanze.
In ragione di quanto sopra Angac per il momento sospende ogni iniziativa di protesta.”

REVOCA:
Oggi la revoca dello sciopero da parte delle altre sigle sindacali, Faib, Figisc e Fegica , acclara e certifica il fallimento di una classe sindacale che, autoproclamatasi maggiormente rappresentativa, ha gestito il destino della categoria accompagnandola al baratro attuale.
Hanno attuato una contrapposizione e cercato lo scontro, sciupando un’occasione preziosa di confronto e dialogo dopo esser stati accondiscendenti in passato rispetto alle decisioni imposte dalle compagnie.
Il tentato sciopero non ha giovato alla categoria che appare, dopo questa esperienza, agli occhi del consumatore arroccata nella difesa di non si sa quale privilegio speculativo.
Non ha giovato al singolo gestore, che illuso ed ammaliato dai canti di guerra dei generali, ha rinunciato con la chiusura agli esigui guadagni giornalieri.
Lo sciopero altro non è che il maldestro tentativo di allontanare il focus dalle vere criticità del settore.
Magra consolazione che i fatti abbiano dato ragione ad Angac ma forse chi ci ha denigrato ed attaccato per la nostra decisione di ricercare il confronto su tematiche ben più importanti, ora potrebbe ricredersi ed unirsi con chi ha a cuore realmente i diritti della categoria .

TRASPARENZA secondo ANGAC
Sulla trasparenza il decreto avrebbe potuto essere più incisivo e la proposta Angac di pubblicare il prezzo di cessione andava in questa direzione, ma la discuteremo al tavolo permanente. Rimane il fatto che è stato uno sciopero indetto per “UN CARTELLO IN PIU’” e non certo per difendere l’onorabilità dei gestori e la tutela della propria operatività, così come affermato ipocritamente dagli organizzatori.
Non si comprende altrimenti il perché, negli anni, nessuno sciopero è stato indetto a difesa veramente della categoria:

  • contro l’illegalità di contratti e accordi commerciali che hanno impunemente aggirato leggi e regolamenti sulla concorrenzialità e portato i gestori sull’orlo del fallimento,
  • Contro la speculazione sui prezzi imposti che, solo per fare un esempio, consente alle compagnie petrolifere di incamerare la quasi totalità del differenziale self/servito.
  • Contro il sistema rete/extrarete che non ha fatto altro che favorire evasione e delinquenza.
  • Contro le centinaia di disdette che le petrolifere hanno mandato.

FATTO GRAVE:
Oggi dopo il flop dello sciopero, le tre sigle hanno creato un fatto grave: hanno veicolato e fomentato la stampa. Il tutto su un’accusa smentita pubblicamente dalla Presidenza del Consiglio.
Hanno ingannato i gestori facendosi scudo del polverone aizzato ma, realmente, si sono prestati per favorire le compagnie petrolifere e i retisti privati che dal primo minuto sono stati contrari alla nascita di uno strumento che rende più trasparente la formazione dei prezzi e, per finire, hanno impaurito i poveri cittadini verso la corsa al pieno in un momento, dove tra bollette e aumenti delle materie prime, sono in forti difficoltà.

Il comportamento delle sigle è stato inaffidabile e irresponsabile.

Angac, da oggi e da ieri, ha preso le distanze e si scusa per loro nei confronti dei cittadini italiani, per il danno perpetrato per uno sciopero politico e strumentale, ma giustifichiamo i gestori ignari di tutto ciò.

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